Secondo il rapporto annuale eseguito dall’Istituto per la competitività (I-Com) il processo innovativo del Servizio Sanitario Nazionale risulta in fase di rallentamento. “Le modalità in cui verrà organizzata l’assistenza sanitaria dovranno essere sostenute e finanziate in modo strutturale negli anni a venire” dichiara Eleonora Mazzoni, direttore area innovazione dell’istituto per la competitività (I-Com). Lo studio evidenzia come risulti prioritario intervenire definendo il fabbisogno dei fattori produttivi necessari alla tenuta del Pnrr. L’Italia è lo stato in cui la spesa farmaceutica, in proporzione alla spesa sanitaria totale, è maggiore tra i grandi paesi Ue (17,9% nel 2020). Nonostante questo, lo scorso anno il comparto pubblico ha coperto poco meno del 70% seppur con un incremento del 2,6% rispetto al 2020. Allo stesso tempo è aumentata la spesa farmaceutica a carico dei privati (+6,3%). Tra le cause principali del rallentamento dell’SSN troviamo il meccanismo dei vincoli di spesa che unito a quello del payback rallentano l’adozione di soluzioni diverse per l’accesso veloce ed equo alle cure da parte dei cittadini.
Secondo il rapporto I-Com, un altro fattore di rallentamento allo sviluppo risulta essere un impianto normativo e regolatorio non adeguato alle necessità del settore: alcune nazioni si sono preparate attraverso una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio mentre lo stesso non è accaduto per l’Italia. Di fatto dopo otto anni dopo dalla deliberazione della nuova normativa europea, l’Italia non ha ancora emanato i necessari decreti attuativi. Nel quadro italiano quindi, la spesa per la Ricerca e Sviluppo rispetto al Pil è dell’1,86%, molto inferiore rispetto a quella dei principali paesi europei (Belgio 3,68%, Germania 3,64%, Francia 2,59% e i paesi bassi al 2,46%).
Tra i temi sanitari di maggiore rilevanza troviamo l’età media e le patologie croniche: l’essere soggetti a due o più malattie croniche è una condizione che riguarda ormai il 13% della popolazione over 75 e il 3% della popolazione complessiva. Per quanto riguarda il personale sanitario pubblico, risulta in calo il numero di professionisti e di medici di base che lavorano negli ospedali pubblici.
Dalle interviste condotte da I-Com ad un gruppo di aziende del settore, il giudizio sugli interventi relativi alla Missione 6 è nel complesso positivo. È opinione comune che il Pnrr avrà un impatto positivo sul sistema di ricerca, sulle infrastrutture fisiche e sulle politiche fiscali.
Nel rapporto vengono messi in luce anche i modelli e le pratiche che in questi anni hanno supportato gli investimenti in ricerca e sviluppo e l’accesso dei pazienti alle terapie, ne è un esempio la Rolling Review: strumento normativo di stampo europeo che può essere utilizzato in caso di emergenze legate alla salute pubblica per accelerare la valutazione di un trattamento promettente.